I NOSTRI VIGNETI

PODERE LAMBERTO

I VIGNETI

La superficie totale dei nostri vigneti è di circa 2 ettari, suddivisi in due appezzamenti distinti: il vigneto più vecchio, che chiamiamo l’Orso, e un nuovo vigneto realizzato nel 2023, che chiamiamo Libellula. L’ azienda si trova a un’altitudine di circa 550 mt sul livello del mare leggermente superiore rispetto agli altri produttori di Vino Nobile. Generalmente vendemmiamo il Merlot verso la metà di settembre, mentre la raccolta del Sangiovese avviene fino a due settimane dopo. Le uve  coltivate con metodo biologico e le procedure di cantina previste fanno sì che il nostro vino sia classificato come BIO.  

L’Orso si trova in una posizione esposta a sud-est, con una pendenza media su un terreno marcatamente tufaceo che manteniamo inerbito. È caratterizzato da una densità di 4400 viti per ettaro (il numero totale di viti è ±5800), sesto d’impianto 2,50 mt di distanza tra i filari, 0,80mt di distanza tra le piante con viti coltivate a Cordone speronato. Attualmente stiamo passando in alcune zone del vigneto al metodo di allevamento Guyot. La base ampelografica è costituita principalmente da vari cloni di Sangiovese, affiancati da Colorino e Merlot. La potatura in tutto il vigneto si basa sul principio di limitare la quantità a favore della qualità.

La Libellula (il nostro vigneto più recente) si estende sul lato est dell’azienda, su un pendio medio caratterizzato da una ventilazione regolare a tutte le temperature. Particolarmente utile al mattino, quando il sole e la brezza eliminano l’umidità in eccesso su foglie e grappoli. Ciò contribuisce a proteggere l’uva da muffe e marciumi. Sesto d’impianto: 2,50 mt di distanza tra I filari, 0,80 mt di distanza tra le piante. Essendo la superficie totale di 5000 metri quadrati abbiamo un totale di ±2500 viti. Il metodo di allevamento è Guyot e la base ampelografica del vigneto è costituita esclusivamente da uve Sangiovese. Come per il vigneto l’Orso, il nostro obiettivo è quello di limitare la resa per ettaro al di sotto del massimo consentito dal disciplinare di produzione.